Cinema, performance, musica, danza, dialoghi e public program, con al centro della scena numerosi artistә, performer, musicistә, studiosә e cineastә provenienti da tutto il mondo. Tra diverse anteprime nazionali che segnano per la Puglia importanti occasioni di incontro con le realtà più innovative, nel campo della creazione artistica e le comunità locali. Tutto questo confluirà nel Bari International Gender Festival (BIG), che si svolgerà dal 3 al 30 novembre 2023 nel capoluogo pugliese: la manifestazione transfemminista di cinema e arti performative giunge alla nona edizione, e dal 2015 si presenta nella città di Bari come un presidio multidisciplinare con l’obiettivo di indagare i temi dell’identità, del corpo e delle relazioni. Sperimentando luoghi non convenzionali e attivando azioni performative per la costruzione di reti e alleanze culturali. Il festival è diretto da Miki Gorizia e Tita Tummillo, è promosso e organizzato dalla Cooperativa sociale AL.I.C.E. (Area Arti Espressive) e presenta un ricco programma di appuntamenti dedicati alla danza, al teatro, alle arti visive, al cinema e alla musica contemporanea, per offrire al pubblico anteprime nazionali e prime visioni a tema queer.
Il BIG è sostenuto dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), Regione Puglia, PACT Teatro Pubblico Pugliese a valere sul Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40/2016 art. 15 comma 3, Comune di Bari, Ufficio Tecnico – Tavolo Tecnico LGBTQI del Comune di Bari, Centro Antidiscriminazioni del Comune di Bari, Medihospes, Centro Antiviolenza – Assessorato al Welfare del Comune di Bari, Ambasciata Olandese e Pro Helvetia.
È realizzato in collaborazione con Fondazione H.E.A.R.T.H., Università degli Studi di Bari «Aldo Moro» – Dipartimento ForPsiCOm, Teatri Di Bari, Teatro Kismet e Fondazione Apulia Film Commission, insieme a una vasta rete di collaborazioni in loco tra fondazioni culturali, enti ed associazioni non profit attive nel campo delle arti e dell’attivismo.
Sarà come sempre un’edizione all’insegna dell’accessibilità e della trasversalità degli approcci che propone format differenti per l’incontro vivo con le comunità di riferimento, diventando un campo d’azione per il pensiero critico e la ridefinizione di ciò che è contemporaneo in un luogo come la Puglia, decentralizzato rispetto ai grandi centri di produzione culturale. Un sogno ad occhi aperti per una città mediterranea, recita infatti “Big Dream”, la parola chiave scelta dai co-direttori artistici per descrivere l’atmosfera che si respirerà a Bari per tutto il mese di novembre.
«Big Dream è un invito a superare il confine labile tra veglia e sonno, un’esortazione a vivere il desiderio. Viviamo un tempo che ci vuole in attesa, in prestazione, fuori dal corpo o nella sua immagine funzionale al sistema. Cosa resta di noi se non recuperiamo l’istinto felice ad agire l’utopia? Siamo partite da questo per orientare le nostre scelte, spesso scomode: abbiamo scommesso in un festival lungo un mese perché il tempo insieme, tra questioni fondamentali, è prezioso; abbiamo diffuso il BIG in tutta la città, coinvolgendo spazi/processo impegnati in attivismo culturale, per lasciare che il pubblico ci possa cercare, desiderare, farsi comunità; abbiamo programmato artistә che propongono indagini deflagranti, che affondano le loro pratiche in corpi posizionati in trame intersezionali; abbiamo immaginato momenti in cui la parola libera diventi circolarità che ci racconta il nostro decidere di essere a Sud e creare nicchie sempre più vaste di autodeterminazione sociale e artistica», commentano Tita Tummillo e Miki Gorizia.
In totale saranno 30 gli appuntamenti, con 50 ospiti nazionali e internazionali, tra cui l’artista musicale Ivo Dimchev, l’attrice Barbara Voghera con Fondazione Lenz, la danzatrice Simone Aughterlony, l’artista visiva Regina José Galindo, l’artista musicale Madalba, l’artista interdisciplinare Rrose.
Quindici I luoghi prescenti tra teatri, sale cinema, palazzi nobiliari, pinacoteche, aule universitarie, castelli, chiese, librerie, spazi indipendenti e polifunzionali. Senza dimenticare una programmazione filmica con visioni selezionate dai più importanti festival internazionali. Vivere il Bari International Gender Festival significa anche immergersi nella realtà di un tessuto architettonico e sociale vibrante e multiforme, approcciare tutte le forme della vita urbana per la fitta rete di partner e luoghi sparsi tra la periferia e il centro della città, e dotarsi di strumenti espansi di percezione del reale, attraverso la visione di opere e artisti e artiste provenienti da Bulgaria, Svizzera, Germania, Cile, Spagna, Inghilterra, America e Italia.