BELZER – PICCOLI OGGETTI MECCANICI “Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie: siete uomini.” (Charlie Chaplin, Il grande dittatore, 1939) televisivi.Macchine. Ingranaggi. Meccanismi interiori ed esteriori. Automatismi che guidano la mente ed i comportamenti. Binari psicologici e sociali su cui le vite scorrono inconsapevolmente. O consciamente, ma accompagnate dalle difficoltà del liberarsi. Le riflessioni sulle tante sfaccettature di questa realtà sono alla base di Piccoli oggetti meccanici, il nuovo album dei Belzer: un non-concept che raccoglie dieci nuovi brani nei quali si indaga sui riflessi degli automatismi (indotti e non) nella mente e nella vita quotidiana. Dieci piccole rappresentazioni dei condizionamenti della psiche e degli invisibili meccanismi che guidano la società moderna. Questi concetti si riverberano nella musica della band, che si fa più ricca, complessa e stratificata. La composizione non sempre si basa sulla tradizionale forma-canzone, ma a volte prende spunto dal concetto di “oggetto musicale”. I singoli elementi che compongono gli arrangiamenti dei brani sono concepiti come parti di un delicato meccanismo, che i quattro musicisti hanno assemblato con pazienza e cura in un arco di tempo durato tre anni. In questo processo sono stati aiutati da saggi ingegneri musicali come Mauro Sabbione (Matia Bazar, Litfiba) e Marco Fadda (Fossati, Oxa) che hanno arricchito con i loro preziosi componenti alcuni brani dell’album. Il meccanismo è in moto, gli ingranaggi girano, Piccoli oggetti meccanici è pronto ed è fuori. O dentro. I Belzer suonano da più di dieci anni, sotto varie forme e identità. Oggi i Belzer sono Giulio Belzer (voce, pianoforte e chitarra), Guido Bruzzone Semino (basso), Luciano Zambito (batteria) e Massimiliano Breveglieri (chitarra).