Tredici i titoli della stagione di prosa, danza e musica 2021/2022 del Comune di Corato organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Una stagione ricca che tornerà ad accendere le luci sul palco e a far vivere il Teatro Comunale di Corato dopo la chiusura forzata per le restrizioni causate dall’emergenza sanitaria. Dieci gli spettacoli a cui ci si potrà abbonare (nove fissi e uno a scelta) e uno fuori abbonamento per tutti. Dal 30 gennaio partirà poi la stagione di teatro per famiglie con quattro spettacoli domenicali realizzati da alcune delle migliori compagnie italiane di teatro ragazzi.
Per la prosa, invece, si comincia il 21 gennaio con “Un tram che si chiama desiderio” di Tennessee Williams per la regia di Pier Luigi Pizzi con Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci. Il dramma, vincitore del Premio Pulitzer nel 1947, mette per la prima volta l’America allo specchio su temi quali omosessualità, sesso, disagio mentale e ipocrisia sociale.
Il secondo appuntamento in cartellone è per il 29 gennaio con Paolo Triestino e Giancarlo Ratti in “Il Rompiballe”, esilarante creazione di Francis Veber capace di regalare emozioni e grande divertimento con un intreccio travolgente: un aspirante suicida per amore ed un killer si trovano ad occupare due stanze comunicanti in un hotel, il primo per porre fine ai suoi giorni ed il secondo per porre fine ai giorni di qualcun altro dalla finestra della sua stanza. Ma il suo piano sarà sconvolto, appunto, dal “rompiballe” suicida.
Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro di Biase con Chiara Baffi, Luciano Saltarelli e Fabrizio La Marca saranno sul palco l’11 febbraio con la commedia “A che servono questi quattrini” di Armando Curcio, qui con la regia di Andrea Renzi, messa in scena per la prima volta nel 1940 dalla compagnia dei De Filippo con grande successo. Il 13 febbraio (fuori abbonamento) sarà la volta di uno spettacolo un po’ circo un po’ teatro canzone, dove una band di cinque musicisti, grazie agli arrangiamenti di Paolo Silvestri, permetterà ad Elio, filosofo assurdista e performer eccentrico, di surfare sul repertorio dell’amato Enzo Jannacci in “Ci vuole orecchio” con la drammaturgia e la regia di Giorgio Gallione. Il 26 febbraio sarà la compagnia AltraDanza a salire sul palco con “Mozartangosuite” (recupero stagione 2019/2020) di Domenico Iannone: il traguardo e l’inizio di una nuova generazione, metro di misura di studi della danza che dopo anni di complesse e difficili interpretazioni di introspettivi sentimenti, ritorna e propone la bellezza di un balletto.
L’11 marzo ci saranno Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli e Lucia Poli in “Servo di scena” di Ronald Harwood con la regia di Guglielmo Ferro: un grande inno all’amore per il teatro, all’illusione che la civiltà possa sconfiggere le forze oscure della guerra che incombe tutto intorno…oggi come ieri. Subito dopo, il 20 marzo, toccherà alla pugliese doc Vanessa Scalera, conosciuta come la sostituta procuratore Imma Tataranni della fortunata serie TV su Rai 1 che l’ha resa uno dei personaggi più amati dal pubblico del piccolo schermo, portare in scena insieme ad Anna Ferzetti (da poco al cinema con Valerio Mastandrea e Marco Giallini in Domani è un altro giorno), Daniela Marra (reduce di recente da Squadra Antimafia e dalla fiction Rai Il Cacciatore) e Pier Giorgio Bellocchio (figlio del regista Marco Bellocchio e protagonista in diverse pellicole cinematografiche italiane) “Ovvi destini” per la drammaturgia e regia di Filippo Gili che, dopo il successo della Trilogia di Mezzanotte, torna a scavare le relazioni familiari.
Giusy Frallonardo, Claudia Lerro, Michela Masciavè e Vito Signorile porteranno in scena il 24 marzo (spettacolo a scelta in abbonamento) “Una famiglia”, drammaturgia e regia di Claudia Lerro. Quattro solitudini che si incontrano e, entrando in relazione, sciolgono pian piano i propri nodi esistenziali, diventando infine una vera e propria famiglia. Una famiglia in cui ci si “adotta” a vicenda, scegliendosi e accogliendo l’altro come un inatteso dono di Natale. Il 27 marzo (spettacolo a scelta in abbonamento) toccherà a Tony Marzolla e al suo “Cosmic”, regia di Antonella Carone e Tony Marzolla, in cui con uno stile leggero e irriverente che richiama la stand-up comedy, Tony Marzolla racconterà di questioni scientifiche con chiarezza e semplicità, risolvendo la complessità coSmica in comica: s’addentra nelle nuove frontiere della ricerca e delle missioni spaziali; reinventa scenari scientifici con uno stile giocoso e surreale, tra buchi neri e cunicoli spazio temporali; immagina incontri tra sonde e s’approccia al revisionismo dei Terrapiattisti, costruendo di volta in volta universi ludici dei quali è paladino.
Il 2 aprile ci sarà Lodo Guenzi, frontman de Lo Stato Sociale, con “Uno spettacolo divertentissimo che non finisce assolutamente con un suicidio”, un tentativo di standup comedy che si perde in digressioni sull’attore/personaggio e diventa una riflessione sul perché oggi si continua a stare sulla scena. Regia di Nicola Borghesi.
L’8 aprile (spettacolo a scelta in abbonamento) Patrizia Labianca porterà sul palco il suo monologo “Elettra. La Madre Guerra”: La mia Elettra si trova a Torre Disperata, sulla Murgia. L’acqua in quel posto è assai poca. Ogni cosa lì, è bagnata solo di sudore e sputo. Elettra non riesce a piangere, a lavarsi il viso…. Tutte le sue lacrime le porterà in grembo per scagliarsi contro la Madre. E se per un momento Elettra smettesse di essere figlia di un padre eroe, e scoprisse chi era veramente il vincente Agamennone? Se solo Elettra avesse saputo…”.
Il 21 aprile Elena Cotugno porterà sul palco “Il bruto. Appunti per MM Kabarett”, progetto e regia di Giampiero Borgia con testi e drammaturgia di Fabrizio Sinisi. Si tratta dello studio scenico di preparazione di MM Kabarett, la creazione con la quale Teatro dei Borgia chiude la trilogia dei Cabaret Storici, dopo i lavori dedicati a D’Annunzio e a Sacco e Vanzetti. Uno spettacolo polifonico e irriverente, che non perdona e trova nell’atto teatrale e nel palcoscenico il luogo perfetto per una verifica storica che forse né gli studi storici né le arti letterarie possono fare: indagare su Mussolini come personaggio, tragico e buffonesco insieme, che, come ogni personaggio del teatro, si capovolge in metafora.
Chiuderanno la stagione, il 27 aprile, Enzo Iacchetti e Vittoria Belvedere con la regia di Enrico Maria Lamanna in Bloccati dalla neve scritto durante il primo lockdown del 2020 da Peter Quilter, autore delle commedie di successo Glorious! e End of the Rainbow. Quest’ultimo testo è stato adattato per il film Judy (2019), premiato agli Oscar.