Arrivano quattro grandi film d’autore, a ingresso libero, da lunedì 7 settembre a martedì 15, in un luogo magico come l’Arena Quattro Palme, la sala “open air” situata all’interno del Multicinema Galleria di Bari. Le proiezioni speciali rientrano in «D’Autore D’Estate 2020», il progetto finanziato dalla Regione Puglia e da Apulia Film Commission, dedicato al circuito di sale cinematografiche di qualità diffuso su tutto il territorio pugliese. L’idea è di offrire, anche in estate, opere filmiche di qualità favorendo l’offerta per gli spettatori pugliesi, per i turisti e per tutti gli appassionati della settima arte.
Ognuna delle proiezioni – con inizio alle 21 – sarà preceduta, a partire dalle 20,15, da una breve introduzione affidata a quattro esperti (moderati dal giornalista Livio Costarella), inerenti a ciascun film scelto. Ingresso consentito dalle 19,30, fino a esaurimento posti.
Lunedì 7 settembre toccherà al fisico Roberto Bellotti e al geologo Domenico Liotta (entrambi docenti all’Università degli Studi di Bari) introdurre Antropocene – L’epoca umana (2018), film documentario canadese dei registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier. Il lavoro offre una visione provocatoria dell’impatto che l’attività umana ha avuto sul pianeta, esplorando il concetto di una nuova epoca geologica, chiamata “Antropocene”. Un grandioso progetto fotografico e registico che ci conduce in un viaggio spettacolare attraverso i deserti, gli oceani, i fossili, le foreste, la biodiversità di piante e animali su cui incombe la minaccia di disboscamenti selvaggi, grande industria, urbanizzazione incontrollata, sfruttamento indiscriminato del suolo e dei popoli.
Martedì 8 settembre torna sul grande schermo il folgorante esordio di Marco Bellocchio dietro la macchina da presa: «I pugni in tasca» (1965) verrà riproposto nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna, e sarà illustrato dal critico cinematografico, saggista e docente universitario Anton Giulio Mancino. È uno speciale omaggio anche alla memoria di Ennio Morricone che ne ha composto la colonna sonora. Nel film il regista emiliano infierisce con rabbia e disperazione contro la famiglia, il cattolicesimo e altre colonne portanti della borghesia italiana. In equilibrio fra adesione e distacco dalla folle lucidità del protagonista (il tormentato rampollo di una ricca famiglia di Bobbio, che uccide la madre paralitica e il fratello minorato), Bellocchio prefigura alcuni umori del ’68. E a cinquantacinque anni di distanza l’opera mantiene intatta la propria modernità e carica corrosiva.
Venerdì 11 settembre sarà la volta di «Alla ricerca di Vivian Maier» (2013), documentario diretto da John Maloof e Charlie Siskel, e dedicato alla figura della nota fotografa statunitense Vivian Maier (1926-2009). Sarà introdotto dalla libraia Adele Marini, specializzata in editoria fotografica. Esponente di spicco della street photography, dell’attività artistica di Vivian Maier non si sapeva quasi nulla fino a pochi anni prima della scomparsa. Parlando con alcune persone che l’hanno conosciuta, il giovane regista John Maloof ha ricostruito il ritratto di una femminista, socialista, grande appassionata di cinema e soprattutto autodidatta. Tra i fotografi più sorprendenti del ventesimo secolo, Maier occupa un posto d’onore, grazie al suo inedito patrimonio iconografico. Volti, ombre e riflessi, scattati dalla fotografa lungo le strade dell’American Lifestyle, svelati da più di centomila negativi finiti all’asta.
Martedì 15 settembre chiuderà la rassegna un altro film restaurato dalla Cineteca di Bologna: «I vitelloni» (1953) di Federico Fellini sarà presentato dal giornalista, critico cinematografico e saggista Oscar Iarussi. Il film è incentrato su quattro trentenni di una piccola città di mare, che vivono nell’eterna attesa di diventare adulti. Fellini intreccia le vicende dei vitelloni (interpretati magistralmente da Alberto Sordi, Franco Fabrizi, Leopoldo Trieste e dal fratello Riccardo), adottando una narrazione vivacemente frammentaria, culminante in sequenze di sottile amarezza e in situazioni beffarde. Per la prima e unica volta nel cinema felliniano, il mondo degli adulti – i genitori dei vitelloni – è rappresentato come un modello etico, senza ambiguità. Il capolavoro viene riproposto a 100 anni dalla nascita di uno dei registi (Fellini) e di uno degli attori (Sordi) più importanti della storia del cinema italiano.
Infotel: 080.521.45.63. Info su www.multicinemagalleria.it<www.multicinemagalleria.it/> o sulla pagina Facebook ufficiale Multicinema Galleria.
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