Martedì 27 febbraio a Fasano Teatro Kennedy ore 20.30
Mercoledì 28 febbraio a Conversano Teatro Norba ore 21
Giovedì 29 a Gioia del Colle Teatro Rossini Ore 21
Venerdì 1 marzo a Bitonto Teatro Traetta ore 21
Sabato 2 marzo a Canosa Teatro Lembo ore 21
Domenica 3 marzo a San Severo Teatro Verdi, ore 21
Sei date la prossima settimana in Puglia per Francesco Pannofino nel circuito del Teatro Pubblico Pugliese nelle stagioni teatrali del Comuni soci. L’attore doppiatore di grandi attori del grande schermo (da Tom Hanks in Forrest Gump a Denzel Washington, George Clooney, Kurt Russell, Jean-Claude Van Damme e Wesley Snipes e indimenticabile René Ferretti nella serie tv Boris) stavolta è nelle vesti del protagonista di Chio è io? Leo Mayer, intento a ripercorrere la sua esistenza come in un sogno accompagnato dalle persone che ama e che lo amano. Il suo è un tumulto di paure, debolezze e passioni in un vortice di annegamento. Il tour comincerà martedì 27 febbraio da Fasano-Teatro Kennedy per poi spostarsi:
mercoledì 28 febbraio a Conversano Teatro Norba ore 21, giovedì 29 a Gioia del Colle Teatro Rossini, venerdì 1 marzo a Bitonto Teatro Traetta (sold out), s abato 2 marzo a Canosa Teatro Lembo, domenica 3 marzo a San Severo Teatro Verdi. Sempre alle 21 tranne che a Fasano (ore 20.30).
Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
Francesco Pannofino
CHI È IO?
scritto e diretto da ANGELO LONGONI
e con Emanuela Rossi, Eleonora Ivone, Andrea Pannofino
Chi è io? è una commedia teatrale divertente e metafisica, è uno show televisivo di successo nel quale si intervistano personaggi anticonformisti. Chi è io? è una commedia psicologica, psicosomatica, psichedelica, psicotropa che agisce su spettatori, pazienti, personaggi, presentatori e terapeuti. Chi è io? è la domanda rivolta a Leo Mayer che lo costringe a ripercorrere alcuni momenti della sua vita come in un sogno accompagnato dalle persone che ama e che lo amano. Il suo è un tumulto di paure, debolezze e passioni in un vortice di annegamento. Può l’amore essere più forte della morte? Forse sì se i sogni, mischiandosi con la vita, ci riescono a strappare dall’anticamera dell’irreale. Leo Mayer rivive la propria esistenza con spostamenti della credibilità, verosimili ma non veri.