Gianni Sciambarruto anticipa il suo primo album da solista “alle Corde…”, con il video del brano “la Catedral”, componimento del maestro Agustín Barrios contenuto in questo nuovo lavoro prodotto da Cosimo Galoppa del Perfect Wave Studio di San Giorgio Jonico (TA).
Un brano dal forte significato e con una genesi particolare: il compositore, considerato una leggenda in Paraguay, rimase talmente folgorato dalla bellezza e magnificenza della Cattedrale di Montevideo (Uruguay), che decise di scrivere una suite in tre movimenti divenuta, poi, una pietra miliare del repertorio chitarristico classico.
La regia del video è affidata a Giuseppe Calamunci Manitta, il quale riesce a cogliere lo spirito dell’esibizione, bilanciando sapientemente dinamismo e tonalità morbide con sfumature nostalgiche di altri tempi. La location scelta per le riprese è la città di Lecce con le sue bellezze artistiche, cornice ideale di una musica che incontra e abbraccia.
Link al videoclip “la Catedral” su YouTube: https://youtu.be/PfielQF2mC4
“Il video nasce dall’idea di presentare la voglia di sviluppare un processo di contaminazione attraverso il linguaggio musicale – racconta Sciambarruto – Il mio intento è quello di creare un ponte fra culture, ed è per questo che ho scelto di inserire il tamburello nella performance del brano, esaltando la forte identità salentina d’appartenenza. Il tamburello che, nelle talentuose mani del giovane Simone Carrino, ritrova luce nuova ed un approccio tendente alla sperimentazione pur rispettando la tradizione”.
Sciambarruto, nel suo progetto intende proporre musica dal sapore fortemente “popolare”, in un repertorio ricercato, ma fruibile da tutti.
Durante questo anno di pandemia Gianni ha iniziato a scrivere arrangiamenti di brani tratti dal repertorio popolare, cercando di costruire un repertorio variegato, ricercato ma anche fruibile.
L’intenzione è quella di promuovere la chitarra classica come uno strumento completo, dalle sonorità intime, ma capace di adattarsi nei diversi stili musicali senza mai perdere di espressività.
Segna una linea trasversale attraverso la tradizione italiana, un obbligato omaggio al retaggio spagnolo, per poi, insinuarsi nelle sonorità esotiche sudamericane, con l’opera di contaminazione dei compositori moderni. L’esecuzione è resa ancor più intensa con la partecipazione ai tamburelli di Simone Carrino che, grazie al personale approccio moderno applicato a uno strumento “tradizionale”, accentua ancor più la natura fortemente popolare dei brani, elegantemente irradiati da luce nuova.