Terzo ed ultimo appuntamento della III edizione di FestivArts, originale contenitore culturale ideato da Domi Ciliberti, con la direzione artistica di Pino Savino, promosso dal Comune di Alberobello e patrocinato Costa dei Trulli, con Giobbe Covatta.
Tarantino di nascita Giobbe Covatta, comico, attore, scrittore, umorista, commediografo, attivista e politico italiano, amato non solo per le sue innate doti comiche ma anche per la straordinaria umanità e spontaneità che traspare dal suo modo di essere, torna in Puglia per FestivArts per parlare della sua lunga carriera iniziata sul piccolo schermo e nelle divertenti comparsate al “Maurizio Costanzo Show” per poi consacrarsi ben presto come uno degli uomini d’oro dell’editoria. La sua prima pubblicazione “Parola di Giobbe” (Salani, 1991), infatti, vende oltre un milione di copie, una cifra impensabile per un qualsiasi altro libro. Centinaia le sue apparizioni in tv e teatro come attore e comico e, soprattutto, sempre in prima linea nel suo impegno umanitario che lo ha portato a diventare testimonial dell’AMREF (Fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca), a collaborare per Greenpeace e ad impegnarsi in spettacoli sui diritti umani e per il sociale.
“Ci sono nato in Puglia – ha dichiarato Covatta – mio padre era Ufficiale della Marina Militare, stava nei sommergibili. Non sono più tornato a Taranto per più di 40 anni. Quando mi sono deciso, ho chiesto a mia mamma l’indirizzo della mia casa natale, ci sono andato e ho trovato la Coin. Le ho chiesto a che piano fosse ed ho scoperto di essere nato al secondo piano, nel reparto biancheria!”.
Qual è il suo rapporto con la Puglia? “Non conosco molti pugliesi, se non Gianni Ciardo o Toti e Tata, artisti del mio settore, insomma, ma amo la loro eleganza innata, il loro essere chic, e lo dico senza ironia. E’ un mio punto di vista, sono sensazioni personali, la mia realtà. Oggi abito a Roma, ma la Puglia mi incuriosisce molto e mi appaga sempre quando ci torno”.
Il suo impegno umanitario continua? Torneremo a ridere un giorno? “Nella vita ho sempre cercato di dare voce a chi non ce l’ha. Oggi, causa covid, sono fermo. Sono 2 anni che non vado più in Africa. Tutto è diventato più difficile, specie per quanto riguarda i Paesi più lontani, ma non demordo. Sono posti dove c’è davvero bisogno di tutto.
Se torneremo a ridere? Si, ridere è una di quelle cose che, per fortuna, fa parte dell’animo umano. Si riesce a farlo anche in situazioni terribili”. E aggiunge: “Ma il 2 agosto, quindi, sarà ad Alberobello? E’ bello tornare ad avere così tanti impegni da non ricordarmi dove sarò. Spero non finisca mai più. Ci vediamo a FestivArts!”.
Crocevia delle varie espressioni della creatività umana, FestivArts è ideato per divenire evento attrattivo per esponenti di rilievo del panorama musicale, teatrale, cinematografico e culturale. L’obiettivo è quello di offrire preziosi momenti di contatto diretto con il pubblico, rilanciando la sfida di una cultura possibile e per tutti.