Una festa per i primi 50 anni di attività del Gruppo Abeliano. Inizia il 24 settembre I Solisti, primo ciclo di performance/studio. Progetto innovativo di spettacoli/lezione vedrà sul palco affermati attori della scena contemporanea italiana, tutti pugliesi, che interpretano il teatro come spazio vitale. Il progetto è ideato e coordinato da Vito Signorile e realizzato in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Bari, dell’Assessorato alla Cultura della Regione Puglia.
Nove gli appuntamenti in programma da settembre a dicembre (tutti alle 21.00), uno con ciascuno degli artisti coinvolti: Roberto Corradino (24 settembre con La fame); Nunzia Antonino (1 ottobre con Passioni); Michele Sinisi (11 ottobre con Laudato si’); Ippolito Chiarello (15 ottobre, Appunti di un barbone); Licia Lanera (22 ottobre, Verso la neve); Carmela Vincenti (29 ottobre, C’era una donna che…); Vito Signorile (12 novembre, Il gioco della verità); Paolo Sassanelli (26 novembre, Volevo fare l’attore) e, infine, Flavio Albanese (L’arte della commedia, 17 dicembre).
Non una semplice rassegna di monologhi o stand-up show, bensì la possibilità di incontrare i migliori professionisti del palcoscenico in una dimensione di studio delle loro tecniche e principali esperienze, in una fruizione davvero ‘da camera’.
«La rassegna scaturisce con naturalezza dal pioneristico progetto I teatranti avviato con successo in collaborazione con il TPP e Regione Puglia nel settembre 2018 durante e negli spazi della Fiera del Levante. Se con tale prima esperienza si era ben cominciato un discorso di re-invenzione delle pratiche di formazione attoriale che superasse la consueta forma laboratoriale, con I Solisti si prosegue nella sperimentazione in una stessa direzione interessando stavolta il pubblico, destinatario vero dei linguaggi della scena. La scelta di provare un nuovo ‘format’ teatrale di fruizione deriva dalle numerose richieste, di abbonati e di generici spettatori, riguardo il voler apprendere i meccanismi del mestiere e il lavoro che porta ad ogni allestimento sempre più convinti, come lo sono stato io fin da giovanissimo affascinato dal palcoscenico, che il Teatro non sia questione di semplice Essere o Apparire (dilemma che d’altronde non esiste in realtà per l’Attore) ma che investa piuttosto la sfera delle emozioni vere in un evento unico e irripetibile che cambia chi vi partecipa. Perciò allo spettacolo-monologo d’Attore quale attesa ‘performance magistrale’ si innesta l’imprevedibile ‘secondo tempo’ di colloquio con il pubblico, teso a interagire rispetto a quanto fruito ma anche, così facendo, generando esso stesso la ‘ultimazione’ dell’evento con la propria cooperazione performativa. Guidato da queste coordinate ho pertanto invitato alcuni protagonisti pugliesi della scena contemporanea per questa prima edizione di lancio, attorno a cui auspichiamo raccogliere la conferma della nostra coraggiosa visione».
L’attore che vive in ciascuno di noi vorrà tornare visibile e protagonista, vorrà meglio comprendere la meravigliosa arte del raccontare, vorrà avvalersi del forte carattere formativo assicurato anche dallo scambio di sensazioni e opinioni, successivo alla performance, tra i partecipanti e il “docente” di turno, vorrà provarsi ad arricchire il proprio bagaglio d’attore, vorrà provarsi ad essere uno spettatore più esigente.
L’originalità della proposta risiede in questa nuova metodologia laboratoriale di apprendimento preminente direttamente dalla performance anziché dalla classica lezione orale. Un’occasione dunque di perfezionamento inside viewing, secondo le più attestate prospettive di ricerca nell’ambito della pedagogia teatrale.
«Una bella idea quella di mettere insieme talenti del nostro territorio con il pubblico per approfondire il lavoro dell’attore – commenta il presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Giuseppe D’Urso -. Ancora una volta Vito Signorile con i suoi progetti sostiene il territorio e di questo noi del Teatro Pubblico Pugliese siamo felici, anche alla luce del lavoro che da tempo svolgiamo sotto il segno della pluralità delle espressioni in tutti i luoghi che la cultura può e deve occupare».
La rassegna, pensata inizialmente per essere rappresentata nella nuova sala ActorStudio, recente e moderno spazio teatrale nel cuore dell’Abeliano, considerato quanto di meglio possa rappresentare strutturalmente le caratteristiche di questo progetto di lezioni ‘performate’, con non più di 50 spettatori per volta, è stata invece spostata nella sala principale del teatro del quartiere Japigia di Bari in modo da garantire allo stesso numero di spettatori, e anche qualcuno in più, la possibilità di partecipare alle performance nel pieno e massimo rispetto della normativa anti-Covid19.