Ciò che resta è il brano col quale Leonardo Lamacchia si presenta sul palco dell’Ariston, in gara tra le Nuove Proposte del Festival della Canzone Italiana 2017.
Leonardo, coautore delle sue canzoni oltre che interprete, scrive partendo dal pianoforte; giovanissimo – ha solo 22 anni – e timido ha scelto la musica come linguaggio attraverso il quale narrare il suo vissuto, filtrare i suoi sentimenti.
Ciò che resta è la storia di un amore finito e del momento successivo della consapevolezza: cosa ci è rimasto di quella storia ormai terminata?
La canzone è anche una riflessione sulla conclusione d’ogni percorso di vita: ogni fine è sempre, anche, un nuovo inizio se sappiamo cogliere lo slancio, la libertà che ci lasciano uno spazio ormai vuoto e il bello e il bene già vissuti. Resta soltanto l’essenza di ciò che è stato, solo ciò che di più prezioso abbiamo avuto. Ciò che abbiamo imparato nelle storie passate deve essere il tesoro col quale affrontare il nostro domani; e l’uomo di domani sa ringraziare e chieder scusa e lo ha imparato da una donna, anche se lei non è più nella sua vita: “Sì hai capito bene ho detto scusa / Perchè sai ho imparato da te. […] Sì hai capito ho detto grazie / Perchè mi piace e l’ho imparato da te”, riconosce lo stesso autore nel testo della canzone.
Insieme a Leonardo, firmano Ciò che resta Mauro Lusini (autore, tra l’altro di “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” e, più di recente, “AAA cercasi” di Carmen Consoli) e Gianni Pollex (autore di “Straordinario”); sia Lusini che Pollex sono anche compositori del pezzo.