Si è conclusa all’alba di giovedì 5 agosto, nell’Area Archeologica di Roca e Grotta della Poesia, la sedicesima edizione del Locomotive Jazz Festival, con un concerto Sold Out che ha visto progonista Nina Zilli accanto a una formazione d’eccezione guidata dal sassofonista e direttore artistico del Locomotive, Raffaele Casarano, e composta dal pianista Mirko Signorile, dal percussionista Alessandro Monteduro, dal contrabbassista Giorgio Vendola e dal batterista Maurizio Dei Lazzaretti.
Nina Zilli non ha deluso le attese, entusiasmando il numeroso pubblico presente con un repertorio composto da molti suoi brani di successo e altri della musica italiana e internazionale. Due omaggi speciali in apertura: “Back to black”, in ricordo di Amy Winehouse e “Tutto nero”, versione italiana di Paint it black dei Rolling Stones interpretata dalla Caselli. Poi, sono seguiti diverse hit della Zilli come “50mila”, “Bacio d’addio”, “L’uomo che amava le donne” e diverse altre. Sul finale, tre classici della musica italiana come “Se bruciasse la città”, “Impazzivo per te” e “Amor mio”, poi il saluto al pubblico con “My baby just cares for me”, brano reso celebre dall’interpretazione di Nina Simone.
Complici le luci dell’alba salentina e l’indiscusso fascino vocale della Zilli, la formazione guidata da Casarano è riuscita a emozionare il pubblico presente un concerto suggestivo, caratterizzato anche da diversi assoli e sapienti interpretazioni jazz.
Come ogni anno, l’Alba Locomotive, grazie alla co-direzione artistica di Giuliano Sangiorgi, è il concerto che da sempre caratterizza l’anima della manfestazione pugliese e che chiude ogni edizione.
Quella appena passata è stata un’alba molto importante e significativa. L’entusiasmo e l’energia di Nina Zilli – ha raccontato il direttore artistico Raffaele Casarano – hanno regalato a tutti momenti indimenticabili, ora ci sentiamo sì stanchi ma pieni di voglia di andare avanti.
L’edizione di quest’anno è stata la più difficile di tutta la storia del Locomotive. Ma le tante incertezze dovute alla situazione che tutti conosciamo sono state spazzate via, non solo dalla passione con cui ha lavorato il nostro staff, ma anche e soprattutto dalla risposta del pubblico che ha partecipato numeroso, con passione e puntualità, a tutti gli appuntamenti. Credo che pubblico abbia dato un segnale importante, anche per le istituzioni, perché ha dimostrato che, nonostante tutto, è possibile fare spettacolo.
Sono ancora più contento che tutto questo è accaduto in un Festival come il Locomotive, che quest’anno, ripartendo dalle origini, ha raccontato con la musica il territorio, cercando ancora una volta un futuro migliore.
Grazie al tema di quest’anno “Archeologie” e ripartendo da Sogliano (LE), dove tutto è cominciato sedici anni fa, il Locomotive Jazz Festival ha nuovamente portato la musica lì dove bisogna conoscere e scoprire, per narrare la bellezza di frammenti di arte e di storia di inestimabile valore. Grandi emozioni, tanti concerti e location uniche sono i tratti distintivi del Locomotive, un Festival che ha rinnovato anche altre vocazioni che da sempre lo contraddistinguono: il sociale, l’ambiente e i giovani.
Abolita la plastica e la carta, il Locomotive è ormai da anni un Festival sensibile alle tematiche ambientali, che ha offerto anche quest’anno ai giovani la possibilità di confrontarsi e aprire i concerti dei grandi nomi del jazz. Inoltre, grazie ai laboratori della mattina ha mantenuto l’obiettivo di formare dei ragazzi provenienti da diverse parti del mondo, integrandoli nel mondo della cucina in generale e dello street food.