È con un appuntamento speciale che prosegue il cartellone di eventi di Digressione Music, l’etichetta indipendente fondata a Molfetta da don Gino Samarelli. Da venerdì 23 a domenica 25 giugno l’Auditorium del Museo Diocesano di Molfetta (via Entica della Chiesa) ospiterà la prima edizione della Biennale di musica al femminile «Note di Donne», un prezioso spazio di studio, ascolto e confronto dedicato al talento femminile nell’ambito della musica colta, e nello specifico della composizione. L’evento, ideato da Digressione Music, con la direzione artistica della musicista Paola Vania e di Girolamo Samarelli, offrirà la presentazione, in prima assoluta, di un prezioso lavoro editoriale, composto da un disco ed un book descrittivo (entrambi editi da Digressione Music) degli stili e delle prerogative di ogni compositrice, raccontandone visioni ed esperienze. Le sette compositrici, identificate dopo un complesso processo di ricerca e selezione, sono Anna Colucci, Mariacostanza D’Agostino, Tiziana De Carolis, Cinzia Decataldo, Claudia Fiore, Livia Malossi Bottignole e Daria Scia (le prime cinque pugliesi, le altre due rispettivamente emiliana e campana).
I loro lavori, originali ed inediti, proporranno un repertorio articolato, vario per stile e concezione musicale dando prova di una vivacità creativa del tutto coinvolgente e di altissimo pregio artistico. Una gemma della Biennale è l’istituzione del Premio «Note di Donne», un riconoscimento simbolico e doveroso per quante hanno contribuito con la propria arte a rendere ancor più ricca la tradizione musicale italiana. Il premio della prima edizione non poteva che essere dedicato ad una donna che ha fortemente voluto e saputo rappresentare il mondo della composizione al più alto livello, innalzando lo stendardo dell’inequivocabile «talento di donna», al di sopra di ogni pregiudizio, in un periodo storico ed in un contesto sociale che non lasciava molti spazi alle affermazioni femminili: a riceverlo sarà la celebre compositrice di origini pugliesi Teresa Procaccini, nota anche per essere stata in Italia la prima donna a dirigere un conservatorio, l’«Umberto Giordano» di Foggia, dal 1971 al 1972. Compositrice prolifica, ha dedicato gran parte della sua vita alla musica: è autrice di una vastissima produzione, con più di 250 lavori, tra concerti per strumento solista e orchestra, pagine pianistiche e musica dedicata ai ragazzi.
Il programma della tre giorni della Biennale «Note di Donne» partirà venerdì 23 giugno, alle 20, nell’Auditorium del Museo Diocesano di Molfetta: l’inaugurazione verterà sulla presentazione del disco «Note di Donne Vol. 1», disponibile alla vendita fisica sempre dal 23 giugno e presente su tutte le maggiori piattaforme digitali da lunedì 26 giugno. Ai saluti iniziali di Girolamo Samarelli, di Angelo Mazzone (Presidente Fondazione Museo Diocesano) e del sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, seguirà un talk di approfondimento dedicato alla figura della donna nell’ambito della musica colta, nel quale interverranno il direttore artistico della Biennale Paola Vania e il critico musicale Ugo Sbisà (questi sul tema «La composizione femminile: sfida e conferma»), moderati dal giornalista Livio Costarella. La serata vivrà un altro momento clou con la consegna del Premio «Note di Donne» 2023 a Teresa Procaccini, che interverrà in collegamento on line. Ad eseguire le sue musiche, al pianoforte, sarà Roberto di Napoli.
Sabato 24 giugno si riparte alle 20, con la prima di due giornate dedicate alle sette compositrici selezionate per questa prima edizione di «Note di Donne»: nel workshop «Incontro Con…», condotto da Livio Costarella e Paola Vania, interverranno Cinzia Decataldo, Livia Malossi Bottignole e Mariacostanza D’Agostino, per parlare della propria creatività e stile musicale. Di loro, inoltre, si ascolteranno alcuni dei brani inseriti nel nuovo cd di Digressione Music. Durante la serata sarà anche presentata l’edizione 2024 della Biennale da Gaetano Magarelli, direttore artistico della sezione «musica antica», riferita a «Note di Donne».
Domenica 25 giugno, sempre alle 20, toccherà al secondo workshop della manifestazione: protagoniste saranno le compositrici Anna Colucci, Tiziana De Carolis, Claudia Fiore e Daria Scia, con la loro poetica spiegata al pubblico e un corposo concerto dal vivo con i loro brani inseriti nel disco. I musicisti che li eseguiranno, in entrambe le giornate, sono Marta Lorenza Grieco (flauto), Lucrezia Orlando (clarinetto), Anna Paola De Biase (sax contralto), Andrea Ciullo (fagotto), Michele Lozupone (tromba), Francesco Cetera (percussioni), i pianisti Maria Gabriella Bassi, Benedetto Boccuzzi, Mariacostanza D’Agostino, Cinzia Decataldo, Roberto Di Napoli), Mariagrazia Annesi (arpa), Antonio Cellamara (violino), Marco Misciagna (viola), i violoncellisti Claudia Fiore e Gabriele Melone, con la direzione d’orchestra di Pasquale Francesco Leonardo Somma.
A concludere la serata e la prima edizione della Biennale «Note di Donne» saranno Domenico Favuzzi (presidente e CEO di Exprivia) e Girolamo Samarelli (direttore artistico di Digressione Music). L’ingresso alla tre giorni della Biennale è libero.
«Un mondo apparentemente sotterraneo, quello della composizione femminile – spiega Girolamo Samarelli –, ma che invece è vivo e copioso. Un mondo musicale al femminile sfaccettato e complesso che merita di essere ascoltato, conosciuto e promosso. D’altronde, che il mondo femminile sia più complesso e articolato, lo racconta la millenaria storia delle donne, anche di quella oscura dei secoli bui. Aver voluto caparbiamente organizzare un festival sulla composizione femminile non ha il sapore di riscatto né di rivincita del mondo femminile; soltanto di amore per un capitolo della composizione musicale da far scoprire. Né più né meno di quello che Digressione fa da sempre: recuperare repertori inediti, scoprire tesori e tradizioni musicali nascoste, promuovere opere prime».
«”Note di Donne” – afferma la direttrice artistica della manifestazione, Paola Vania – come idea prospettica, come ambiziosa intuizione e come sviluppo, vuole dare un contributo alla presenza del ruolo femminile nelle arti, in particolar modo nella musica. Nella sua essenza, vuole dipingere un affresco da lasciare come testimonianza, come presenza, come esperienza di un contesto semmai nascosto in quell’“oblio femminile” che cela un intero universo, privando la storia di un contributo fondamentale. Questa Biennale vuole essere una testimonianza, creare uno spazio, conferire una dimensione ad un ruolo specifico e determinato, alle donne che creano musica per atto di vocazione e di ispirazione, donne che devono, con il loro talento indiscusso, rompere quell’oblio che in passato le ha avvolte, convogliandole verso la delusione e l’accettazione di una subalternità, prorompendo il presente per passare alla storia, ad esserne parte integrante al pari dei tanti contemporanei uomini».