Doppio set domenica 22 maggio per «Musiche Corsare», il festival europeo di jazz diretto da Roberto Ottaviano in corso al Teatro Forma di Bari. La serata si aprirà alle ore 21 con un solo del violoncellista e compositore olandese Ernst Reijseger e si chiuderà alle 22 con il concerto dell’Enzo Favata Crossing Quartet.
Violoncellista, compositore e performer, Ernst Reijseger è una delle figure più importanti della scena musicale contemporanea, cresciuto maggiormente dentro la scena della musica improvvisata. Noto non solo per la bellezza e l’eleganza del suono che è in grado di produrre e per il modo non convenzionale di utilizzare lo strumento (impugnato spesso come una chitarra), Reijseger è famoso anche per le sue performance altamente teatrali, nelle quali un aspetto fondamentale assume il gesto musicale. E a guardare le collaborazioni che hanno caratterizzato la sua carriera, sin dagli anni Settanta con i grandi della musica improvvisata Misha Mengelberg e Louis Sclavis, Han Bennink e Trilok Gurtu, e dopo con un pianista come Uri Caine che ha ridefinito il modo di intendere il jazz, il grande violoncellista classico Yo-Yo Ma e il regista tedesco Werner Herzog (per diverse colonne sonore), ci si rende conto con quale ampiezza di orizzonti si muova questo straordinario musicista, le cui esibizioni sono fatte anche di humor brillante.
Seguirà il set del sassofonista sardo Enzo Favata in quartetto con il progetto «The Crossing» nel quale è affiancato dal vibrafonista e tastierista Pasquale Mirra, dalla bassista Rosa Brunello e dal batterista Marco Frattini. Il quartetto prende il titolo dall’omonimo album targato Niafunken, un lavoro nel quale un ruolo fondamentale gioca l’elettronica, che ha reso questa formazione ancora più affiatata e compatta intorno ad un nome emblematico, The Crossing, per l’appunto, inteso come attraversamento, passaggio. Un nome che racchiude i diversi stili. Il risultato è un suono contemporaneo, che guarda alla tradizione come fondamento, per poi svilupparsi in innumerevoli direzioni. «Per scrivere e creare la musica anche con l’elettronica – spiega Favata – avevo bisogno di trovare dei jazzisti che avessero un nuovo modo di porsi nel trattare i materiali musicali, che fossero liberi, padroni del jazz e altri linguaggi». E, in «The Crossing», l’equilibrio ed il grande interplay sono quelli del palco, ai quali Favata ha aggiunto in studio solo alcune parti arrangiate per tastiere analogiche, intervento che ha donato al disco il suono tipico degli anni Settanta per una scelta creativa in grado di aggiungere sapore all’attraversamento temporale e di genere.
Per info su biglietti e abbonamenti 338.9031130 e 351.2101227. Prevendita al botteghino del Teatro Forma 080.5018161 e online sul circuito liveticket.it.