Sabato 29 gennaio, alle 21,30 al Teatro Forma di Bari ci sarà un altro gradito ritorno: è quello dell’artista napoletano Nino Buonocore, autore di alcune delle pagine più importanti della musica leggera italiana, dagli anni ’80 in poi. È una data molto attesa al Teatro Forma, a undici anni di distanza da un altro concerto memorabile, che il pubblico di allora ricorda ancora. Il nuovo progetto con cui il cantautore si ripresenta si intitola «In Jazz Live», e rivisita il proprio repertorio in chiave jazz con una band d’eccezione. In uno stile unico che condensa tutto il suo bagaglio di esperienze, maturate con musicisti provenienti da ogni genere musicale. Il quartetto base è formato dallo stesso Buonocore alla chitarra e alla voce, Antonio Fresa al pianoforte, Antonio De Luise al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria. Special guest ai fiati saranno Flavio Boltro alla tromba e Max Ionata al sax.
I biglietti sono in vendita al botteghino del teatro, aperto in settimana il lunedì dalle 15 alle 18, e dal martedì al venerdì negli orari 10-13 e 15-18. In vendita anche on line su vivaticket.it. Infotel: 080.501.81.61, www.teatroforma.org. Si accede in sala esclusivamente con Super Green Pass in corso di validità e mascherina.
Questo nuovo progetto è stato anche registrato, il 27 febbraio 2020 a Roma, all’Auditorium Parco della Musica, per il primo disco «live» in 40 anni di carriera. Il jazz in qualche modo ha sempre caratterizzato le sue composizioni, fin dall’incontro con Chet Baker, icona di fama mondiale chiamata a collaborare nella realizzazione di «Una città tra le mani», album del 1988. Autore, produttore e arrangiatore, Buonocore ha poi contribuito, tra i tanti progetti, alla realizzazione del primo album degli Avion Travel. Rimane fondamentale per la sua ricerca, la collaborazione con musicisti della cosiddetta area «Steelydaniana», quali Bernard Pretty Purdie, Anthony Jackson, Chuck Rainey ed altri come Tony Levin, Paulinho Da Costa e Gregg Bissonette. Da queste session in studio sono nati gli album «Sabato, domenica e lunedì» del 1990 e «La naturale incertezza del vivere» del 1992. In seguito ha poi realizzato «Libero passeggero» nel 2004 e «Segnali di umana presenza» nel 2013. Brani di repertorio quali «Scrivimi», «Rosanna» (Sanremo 1987) e «Abitudini», solo per citarne alcuni, ormai divenuti classici della musica italiana, vengono riarrangiati e impreziositi dalle improvvisazioni solistiche e dalle divagazioni più libere del jazz.