Venerdì 13 agosto, al Parco Archeologico di Santa Maria d’Agnano di Ostuni, dalle h. 21.15, per Teatro Madre Festival, una serata di sketch, cabaret a cielo aperto e risate con Leonardo Manera nel suo ultimo spettacolo dal titolo “Vivere!”.
Sono in tanti a conoscere i personaggi resi celebri del cabarettista e autore Manera: il ventriloquo Vasco a cui hanno causato “una lesione alla retina”; il mimo Mimmo, il depresso monocorde che invia “Un saluto festoso a tutti”; l’alienato che ripete ossessivamente “Adriana … Adriana” o Peter, parodia del ragazzo della provincia bresciana e Petrektek, insieme a Claudia Penoni che impersona Kripztak, nella parodia del cinema polacco.
Dopo averlo conosciuto in Tv, Manera arriverà nell’anfiteatro di Teatro Madre, con il suo ultimo e attualissimo spettacolo “Vivere”. “Non eravamo abituati. Non eravamo abituati a convivere con una malattia senza avere fin da subito cure e risposte certe” dice Manera. “Eravamo abituati alla nostra solita vita con le code in tangenziale, coi figli da accompagnare a scuola e coi mille impegni quotidiani, stancanti, faticosi, a volte insopportabili. Ma era la vita. Poi è arrivato il Corona Virus. E da allora, quella “solita” vita ci manca. Da allora, se capita di starnutire o di fare due colpi di tosse, sale l’ansia e passiamo tutto il giorno col termometro sotto l’ascella o con quello elettronico che sembra diventato il feticcio della salute, mentre i virologi in TV, giorno dopo giorno, diventano più popolari di attori e calciatori.”
In “Vivere”, tra una risata e una gag, scopriremo come questo virus ha rimesso in discussione tutte le nostre radici occidentali, facendoci riscoprire semplicemente uomini un po’ più fragili di fronte alle nostre paure. Prima pensavamo di essere un po’ come Superman. Noi, potenti uomini e donne occidentali sempre con una risposta pronta in tasca, pensavamo che quel tipo di problemi fossero riservati ad altri, ai più sfortunati del mondo. Adesso, abbiamo scoperto che anche sul viso di Superman può spuntare una lacrima, e che, per quanto occidentali, progrediti e super accessoriati, abbiamo ancora, in fondo al nostro cuore, lo stesso sgomento che probabilmente i nostri antenati provavano di fronte a un tuono. Solo che, questa volta, non è il tuono di un temporale, ma è il tuono del corona virus, che, inaspettato, ci ha resi di nuovo intrinsecamente e profondamente umani, ma, di nuovo, col desiderio di sorridere alla vita, col desiderio di tornare a VIVERE!
Biglietto unico euro 10. Per info e prenotazioni: +39 389 265 6069.