Un mix di talento e volti conosciuti al pubblico teatrale animeranno la stagione di Polignano, promossa dal Comune di Polignano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Da dicembre ad aprile, cinque saranno gli appuntamenti al Teatro Vignola che terranno compagnia agli spettatori nella prima stagione di prosa post-chiusure per la pandemia.
Si comincia l’11 dicembre con un trio di attrici di assoluto livello: Vittoria Belvedere, Maria Grazia Cucinotta, Michela Andreozzi in “Figlie di Eva” per la regia di Massimiliano Vado: lo spettacolo è tre storie in una, come sono tre i nomi delle protagoniste: Elvira, Vicky e Antonia. Elvira. Dietro a ogni grande uomo c’è una grande donna: la segretaria. E lei è la Cadillac delle segretarie! Elvira sa, Elvira vede, Elvira risolve. A lei, il Cardinale Richelieu, le fa un baffo. Vicky. Moglie tradita, è una “povera donna di lusso”, sposata per il suo patrimonio. Un po’ ingenua, un po’ scaltra, un po’ colomba, un po’ volpe. Anzi lince, nel senso della pelliccia. Antonia. Prof di latino, emigrata, precaria, ma bellissima! Comunque romantica in attesa del primo amore e di una cattedra. Cosa le lega? Nicola Papaleo. Sindaco disonesto che le mette nei guai tutte e tre per diversi motivi.
Renato Ciardo è pronto per affrontare di nuovo il palcoscenico: lo farà con il suo “Solo solo..…in mezzo alla piazza”. La grande comicità di uno dei più grandi performer pugliesi che, dismessi i panni di batterista della Rimbamband, si presenta Solo Solo per raccontare aneddoti, modi di dire e di essere di noi tutti. Una pugliesità rappresentata come peculiarità capace di renderci unici, paradossali, filosoficamente comici, complicati. Uno degli spettacoli più esilaranti mai prodotti.
Farà un tuffo nella storia Enzo Decaro con “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo con la regia di Leo Muscato: il protagonista di questa storia assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere.
Non da meno lo spettacolo con Tony Marzolla e il suo “Cosmic”, regia di Antonella Carone e Tony Marzolla, in cui con uno stile leggero e irriverente che richiama la stand-up comedy, Tony Marzolla racconterà di questioni scientifiche con chiarezza e semplicità, risolvendo la complessità coSmica in comica: s’addentra nelle nuove frontiere della ricerca e delle missioni spaziali; reinventa scenari scientifici con uno stile giocoso e surreale, tra buchi neri e cunicoli spazio temporali; immagina incontri tra sonde e s’approccia al revisionismo dei Terrapiattisti, costruendo di volta in volta universi ludici dei quali è paladino
Ultimo appuntamento, l’8 aprile, con Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio in “Hamlet” per la regia di Francesco Tavassi: in tutto il panorama di personaggi Shakespeariani non esiste un eroe più moderno di Amleto. Questo perché già diversi secoli prima della nascita della psicanalisi, Amleto s’impone come un personaggio dalla psiche profonda e complessa. La sua battaglia, prima ancora che col mondo esterno è interiore e quindi attuale. Non devono trarre in inganno, le armi, il regno di Elsinore, il linguaggio d’altri tempi, Amleto vive e si nutre ad ogni rivisitazione del tributo che si paga ai capolavori; adattandolo non se ne scalfisce il valore, semmai lo si rinnova.