Prosegue la stagione teatrale organizzata dal Comune di Putignano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Paolo Triestino e Giancarlo Ratti arrivano in Puglia con “Il Rompiballe”, esilarante creazione di Francis Veber capace di regalare emozioni e grande divertimento con un intreccio travolgente. Lo spettacolo è in programma domenica 30 gennaio al Teatro Comunale di Putignano. Un aspirante suicida per amore ed un killer si trovano ad occupare due stanze comunicanti in un hotel, il primo per porre fine ai suoi giorni ed il secondo per porre fine ai giorni di qualcun altro dalla finestra della sua stanza. Ma il suo piano sarà sconvolto, appunto, dal “rompiballe” suicida. Prima dello spettacolo, alle 18 nella sala prove del Teatro Comunale Paolo Triestino, Giancarlo Ratti e la compagnia incontreranno il pubblico. Modera l’incontro Francesco Russo.
Mercoledì 9 febbraio si tornerà a teatro con “A che servono questi quattrini”, con Giovanni Esposito. Lo spettacolo sostituisce “Il nodo” rinviato a inizio stagione per motivi del tutto indipendenti dalla volontà degli organizzatori. “A che servono questi quattrini” è una commedia di Armando Curcio messa in scena per la prima volta nel 1940 dalla compagnia dei De Filippo. La vicenda ruota intorno al Marchese Parascandolo detto il Professore che per dimostrare le sue teorie socratiche, bizzarre e controcorrente, ordisce un piano comicamente paradossale che svela l’inutilità del possesso del denaro.
I possessori di biglietti per lo spettacolo “Il nodo” che volessero assistere allo spettacolo “A che servono questi quattrini” potranno utilizzare lo stesso biglietto. Per chi lo desidera è previsto il rimborso facendone richiesta entro il 5 febbraio seguendo le procedure previste da Vivaticket.
I biglietti per gli spettacoli della stagione teatrale del Comune di Putignano sono sempre disponibili online al link https://www.vivaticket.com/it/cerca-biglietti/putignano, in tutti i punti vendita Vivaticket e, da oggi, ogni giovedì dalle 17:00 alle 19:00 all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Putignano.
Info: www.teatropubblicopugliese.it
SCHEDE SPETTACOLI
ArtistiAssociatiPaolo Triestino, Giancarlo Ratti
IL ROMPIBALLE
Di Francis Veber traduzione Filippo Ottoni
con Antonio Conte, Loredana Piedimonte, Matteo Montaperto, Alessio Sardelli
scene Francesco Montanaro
costumi Lucrezia Farinella
disegno luci Alessandro Nigro
regia PISTOIATRIESTINO
in collaborazione con Fiore & Germano
Dopo il grande successo de La cena dei cretini, Pistoia e Triestino dirigono un’altra esilarante creazione di Francis Veber: Il rompiballe. L’intreccio della commedia è travolgente: un aspirante suicida per amore ed un killer si trovano ad occupare due stanze comunicanti in un hotel, il primo per porre fine ai suoi giorni ed il secondo per porre fine ai giorni di qualcun altro dalla finestra della sua stanza. Ma il suo piano sarà sconvolto, appunto, dal “rompiballe” suicida. Attorno ai due protagonisti ruotano altre quattro figure magnificamente tratteggiate dall’autore: la ex-moglie dell’aspirante suicida, il nuovo compagno della medesima, il cameriere dell’Hotel ed uno stravagante poliziotto. Tra risate e colpi di scena, Il rompiballe riafferma il talento di Veber nel costruire commedie mai banali e capaci di regalare emozioni e grande divertimento.
La Pirandelliana, Teatro di Napoli–Teatro Nazionale
Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI di Armando Curcio con Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Chiara Baffi, Luciano Saltarelli, Fabrizio La Marca scene Luigi Ferrigno costumi Ortensia De Francesco luci Antonio Molinaro regia ANDREA RENZIA che servono questi quattrini è una commedia di Armando Curcio messa in scena per la prima volta nel 1940 dalla compagnia dei De Filippo con grande successo di pubblico. La vicenda ruota intorno al Marchese Parascandolo detto il Professore che per dimostrare le sue teorie socratiche, bizzarre e controcorrente, ordisce un piano comicamente paradossale che svela l’inutilità del possesso del denaro. I temi dell’inutilità del denaro e della dannosità del lavoro, benché calati nella realtà di due famiglie napoletane degli anni ’40, una poverissima l’altra in apparenza arricchita, riescono, sul filo del paradosso, a incuriosirci ad aprirci nella fantasia strade alternative e a divertirci.