È partito il conto alla rovescia: dal mese di ottobre 2018 partirà la decima stagione artistica del Teatro Forma di Bari (biglietti in vendita al botteghino del teatro e nel circuito vivaticket.it, infotel: 080.501.81.61,teatroforma.org), un’altra annata di esaltanti concerti live, teatro, spettacoli e molto altro ancora. Stamattina, in conferenza stampa, è stato presentato il cartellone 2018-2019. Diverse le novità, presentate dal Direttore Artistico del Forma Michelangelo Busco. Insieme a lui sono intervenuti Dante Marmone della compagnia teatrale Anonima GR, Lisa Manosperti (docente della Forma Music School), Donato Romito (presidente dell’assocazione “Nel gioco del jazz”),Stefano Del Sole, musicista e ideatore del progetto Modern Tango Project, e gli Uramawashi (i musicisti Gaia Daria Miollae Nicolò Restaini) che hanno aperto la conferenza stampa con l’esecuzione di due brani inediti, «Ocean» e «Fine and free».
Il Teatro Forma di Bari si appresta a celebrare la decima stagione artistica confermando un percorso di crescita che intende consolidare e aumentare il consenso acquisito sinora, grazie al continuo e instancabile lavoro di ricerca sugli artisti e le nuove tendenze musicali, da ogni parte del mondo. Così come nelle precedenti stagioni, la mission del teatro è quella di regalare allo spettatore sensazioni ed emozioni uniche. Ed anche il cartellone 2018-2019, approntato dal direttore artistico Michelangelo Busco, vedrà avvicendarsi sul palco alcuni tra i più interessanti artisti della scena italiana e internazionale.
Quanto alla rassegna principale “Around Jazz”, saranno sei gli appuntamenti di grande e raffinata musica. Si parte venerdì 16 novembre con Sergio Cammariere, in un nuovo progetto che lo vedrà duettare con la voce narrante di Cosimo Damiano Damato. «Piano Poetry…il recital» è il titolo di una serata magica in cui le composizioni di Cammariere saranno un vero miracolo emotivo, un tripudio di percezioni che vengono dal mare. Sarà proprio il mare ad accomunare i versi di Damato e le musiche del cantautore calabrese, capace di ridisegnare la geografia in cui Oceano e Mediterraneo si uniscono in un solo bacio, una sola lingua e trovano nella poesia il loro subcontinente. Sul palco un pianoforte ed un leggio: le letture di Damato saranno scandite dalle musiche strumentali di Cammariere, una contaminazione essenziale per emozionarsi in una veste nuda e minimale, con versioni inedite delle sue perle amate dal pubblico, eseguite in un arrangiamento essenziale, per solo voce e pianoforte.
Sabato 15 dicembre tocca alla voce suadente di Rosàlia de Souza con «Tempo», il nuovo album della diva della bossa nova. Un ritorno alle origini per la cantante brasiliana, accompagnata dai fuoriclasse Antonio De Luise (piano), Sandro Deidda (sax e flauto), Aldo Vigorito (contrabbasso) e Dario Congedo (batteria). Un disco importante nella storia prestigiosa della vocalist brasiliana: è il suo quinto album, esce a nove anni di distanza da «D’improvviso», che inaugurò il Teatro Forma nel 2009. Rosàlia è tra le interpreti di bossa nova più famose al mondo, tra quelle operanti al di fuori dei confini nazionali: una diva amatissima in ogni dove grazie ai numerosi concerti, alla presenza in tante compilation internazionali di bossa nova e Musica Popolare Brasiliana, agli album che l’hanno
portata alla ribalta come voce inconfondibile.«Ho pensato a questo nuovo album – spiega la cantante – come un’analisi di quella che sono, di quello che ho vissuto e di quello che inevitabilmente ho lasciato dietro».
Sabato 26 gennaio il batterista statunitense Jeff Ballard presenta il suo ultimo album «Fairgrounds», una musica modernissima, aperta, fluida e sempre in evoluzione. Il suo è un suono plasmato dal jazz che prende vita veramente lì dove i mondi collidono: acustico ed elettronico, swing e ambient, analogico e digitale, accessibile e sperimentale. Il quartetto che salirà sul palco del Forma è composto da Ballard alla batteria, con il chitarrista e cantante Lionel Loueke, Kevin Hays alle tastiere e voce, e Chris Cheek al sassofono. Musicalmente variegato, qualche volta persino audace e inaspettato,Fairgrounds non offre un repertorio fisso o prestabilito: la musica piuttosto si sviluppa dalle ispirazioni sonore derivanti da Ballard e dai suoi compagni, acquisendo forme differenti a seconda di come le idee evolvono e si espandono.
Sabato 16 febbraio un altro grande ritorno sul palco del Forma: è quello di Karima, la cantante italo-algerina, con il nuovo progetto «Voices». Il jazz è il suo primo amore, e anche se nel suo presente non mancano esperienze molto diverse (comeil ruolo da protagonista nel musical The Bodyguard o la partecipazione a Domenica In), Karima mantiene costantemente aperta la porta sul mondo della musica afroamericana, che esplora con curiosità e passione. Si ripresenta con l’eleganza che la contraddistingue, in un repertorio che comprende standard jazz, ma anche soul, fino alla canzone d’autore italiana, con il pianista Fabio Giachino perfetto elaboratore di versioni su misura per la sua splendida voce. Il pianista è considerato uno dei talenti più interessanti del panorama nazionale, e accanto a lui, a formare la ritmica di Voices, ci saranno il bassista Davide Liberti e il batterista Ruben Bellavia.
Sabato 9 marzo sarà la volta di Joe Barbieri, che incentrerà il concerto sul suo ultimo album «Origami». Special guest della serata il trombettista Fabrizio Bosso, per condurre gli ascoltatori in un viaggio lieve nel quale ciascuno potrà ritrovare una nostalgia, una sensazione provata, un attimo della propria quotidianità, raccontati con la poesia che ognuno vorrebbe dedicata ai propri sentimenti. Qualsiasi tentativo di trovare un termine che definisca l’arte di Joe Barbieri non basta ad esplorare tutte le sfumature della sua ricerca: musicale, letteraria, linguistica, sonora. Non solo perché l’artista napoletanoporta in sé riferimenti alla canzone d’autore della migliore scuola italiana e francese (senza dimenticare il jazz o la bossa nova); ogni sua canzone è un universo compiuto, in cui la cura per i dettagli racconta la spontanea predisposizione alla bellezza. Parte integrante ed imprescindibile di questo mondo sono i compagni di viaggio di lungo corso di Barbieri: Antonio Fresa al pianoforte, Giacomo Pedicini al basso acustico, Stefano Jorio al violoncello e Sergio Di Natale alla batteria.
Sabato 23 marzo concluderà il cartellone musicale del Forma Greta Panettieri, accompagnata dal Forma Jazz Quintet. «Non gioco più» è un disco nel quale vivono le suggestioni di due mondi quasi paralleli: quello del jazz, con le sue fughe in avanti e le improvvisazioni associate ad atmosfere notturne e fumose, e le canzoni italiane d’autore degli anni ’60 e ’70.Alcune di quelle canzoni, rimaste impresse nei cuori di milioni di italiani, scritte da Ennio Morricone, Bruno Canfora e Gianni Ferrio, sono presenti in questo lavoro, realizzato da Panettieri insieme a grandi amici e collaboratori: Andrea Sammartino, Armando Sciommeri e Giuseppe Bassi, oltre a tre ospiti d’eccezione, come Alfonso Deidda, Gaetano Partipilo e Fabrizio Bosso. È un disco che nel concerto dal vivo trova la sua cifra stilistica migliore. Registrato alla vecchia maniera, tutti insieme, per riuscire a rendere palpabile quella inafferrabile magia della musica suonata dal vivo. «Volevo un disco che mi assomigliasse – spiega Greta -, ho vissuto diversi anni all’estero, adoro il jazz e mi piace improvvisare in modo non convenzionale».
Una novità importante della nuova stagione porrà con un occhio doveroso al panorama musicale pugliese. Quest’anno il cartellone del Forma si arricchisce con la nuova sezione Brand New, tre concerti speciali per dare spazio alle realtà e ai progetti musicali più interessanti della nuova scena pugliese. Sabato 24 novembre 2018 saranno gli Uramawashi ad aprire piccola rassegna: Gaia Daria Miolla (batteria e voce) e Nicolò Restaini (chitarra, loop station e voce) sono due voci giovanissime e in piena armonia, mood acustico e ritmi Lo-Fi/Hip Hop a suon di Beatbox. Uramawashi è il nome di un calcio rovesciato tipico del Karate in stile Shotokan, nonché il nome di questo duo emergente nato sul placo di The Voice of Italy 2018, la cui esibizione ha contato 480.000 views in pochi giorni, schizzando al vertice delle tendenze di YouTube Italia. La particolarità del loro suono risiede nel connubio delle singole individualità: Jazz, Soul, R&B per Miolla, e rock, lo-fi/hip hop, vaporwave per Restaini. L’obiettivo del progetto, dal nome al suono, è creare un nuovo mondo, nella quale l’ascoltatore viaggia tra nostalgia e novità, mantenendosi a mezz’aria come in una rilassante passeggiata notturna, ricreando quella «Nostalgia dell’altrove», dal nome del loro primo disco di prossima uscita. Con loro sul palco del teatro ci saranno Vanni Antonicelli (tastiera e synth) e Alessandro Miracapillo (elettronica).
Sabato 1 dicembre sarà la volta dei Modern Tango Project, un progetto artistico articolato, innovativo e visionario il cui obiettivo è proporre una visione del tango in una formazione non convenzionale, sia come musica da ballo che come musica da concerto. La formazione è composta da vibrafono, fisarmonica, percussioni, chitarra, voce e live electronics. Ai musicisti vengono affiancati, a volte sovrapponendosi, loop elettronici e sound tracks inediti, appositamente creati per il progetto da Stefano Del Sole. Le composizioni prendono a volte spunto da suggestioni personali, altre volte da temi più “aerei” per poi, in ogni caso, sfociare nel ritmo passionario della milonga. Lo spettacolo si completa con l’intervento di ballerini che spaziano dal tango tradizionale alla danza contemporanea, sulle coreografie curate da Simona De Tullio, con una proiezione video art ideata dall’artista Miguel Gomez.
Sabato 2 febbraio sarà la volta di Gaetano Partipilo con «The Boom Collective». Frutto di un lavoro compositivo di oltre due anni, il sassofonista guarda alla propria terra e riunisce una vera e propria “Young All-stars” made in Puglia. In questo nuovo progetto discografico sono coinvolti oltre 13 musicisti pugliesi. Alcuni collaboratori storici ed ormai affermati comeMirko Signorile, Giuseppe Bassi, Dario Congedo, Andrea Sabatino, Carolina Bubbico, Luca Alemanno, Fabrizio Savino, ed altre vere e proprie “scoperte”. In primis la cantante Angela Esmeralda, una voce unica ed una personalità straordinaria, con la capacità di catturare lo spazio ed il tempo in un attimo. Altra menzione per Mike Rubini, giovanissimo sassofonista tra i più promettenti in Europa. Per non parlare di Francesco Lomangino e Vito Scavo, da anni membro stabile delle band di Roy Paci. Questi musicisti si sono riuniti a fine settembre 2017 per registrare il loro primo album, un disco che respira un’aria moderna e un sound attuale. I riferimenti all’indie rock dei Radiohead, alle Soundtrack di John Barry, alle contaminazioni elettroniche di John Zorn, sono solo alcuni degli ingredienti legati da un unico filo conduttore che è il jazz.
Quanto all’Anonima GR di Dante Marmone e Tiziana Schiavarelli, che ormai ha trovato la sua nuova casa al Teatro Forma,tornerà sul palco il 13, 14, 20, 21, 27 e 28 ottobre con un grande classico del suo repertorio, «Bar qui si gode». Si tratta di un bar molto strano: clienti se ne vedono pochi e il proprietario non riesce a capirne il perché. Forse perché propina prodotti taroccati e marche sconosciute. Ma tra quei pochi avventori, capitano sempre tipi strani che non consumano mai nulla o non pagano mai, e che inoltre lo coinvolgono nelle loro storie contorte e stravaganti. In questo Bar, con i tavolini all’aperto, si avvicendano una serie di storie curiose, ricche di colore e grande comicità: nei caratteri e nelle manie dei personaggi, si mettono in evidenza tutti i lati grotteschi che ci portiamo addosso e nei quali il pubblico si può riconoscere, ridendo di sé.
Nel periodo di Natale, poi, l’Anonima GR proporrà al pubblico un altro spettacolo di grande comicità: «Frankenstein», in scena a dicembre (25, 26, 29, 30) e a gennaio (5, 6, 12, 13, 19, 20), è un comic-horror, tratto dall’omonimo romanzo di Mary Shelley. Nella riscrittura teatrale, pur seguendo le linee guida della storia originale, questa si arricchisce di nuovi elementi che contribuiscono a dare allo spettacolo una doppia lettura: l’horror, anima stessa del romanzo, e il thriller, che messi insieme danno vita ad atmosfere intriganti e di suspense, oltre che la classica comicità insita nei lavori di Marmone e Schiavarelli. È la storia di Frankino che sin da bambino giocava solo e soltanto con il “Piccolo chimico”, usando gli insetti come cavie per i suoi esperimenti. Con il passare degli anni, la passione per la biologia si trasforma in mania e poi in esaltazione, tanto da indurlo a voler realizzare ciò che all’antico e originale professor Frankenstein non riuscì di fare: la creazione dell’uomo. Gli amici e i vicini da tempo sospettano che stia sperimentando qualcosa di terribile, tanto da soprannominarlo Professor Frankenstein. Dopo tanti tentativi malriusciti, finalmente riesce a realizzare il corpo del mostro, però non riesce a trovargli un buon cervello, il cervello di una persona sensibile, colta, intelligente. Ma ecco l’occasione giusta, un musicista di passaggio: da questo momento si aprono scenari inaspettati, equivoci e colpi di scena, con un ritmo sempre più incalzante.
Nel cartellone del teatro Forma, infine, non mancheranno altre preziose rassegne, come “Soundcheck” organizzata da Bass Culture (con le date del 22 ottobre di Cory Wong e del 25 novembre con Ghost – Note), “Nel Gioco del Jazz”, “Risollevante” e “Sorrisi e Canzoni”, diretta da Fabiano Marti.