Trani, recital pianistico di Antonio Di Cristofano
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La Fondazione European Arts Academy «Aldo Ciccolini» di Trani torna all’attività concertistica con un recital di grande prestigio: giovedì 8 luglio, alle 20,30, al Palazzo delle Arti «Beltrani» di Trani (nella Corte «Davide Santorsola», in via Giovanni Beltrani 51) si esibirà Antonio Di Cristofano, pianista di chiara fama internazionale. L’artista abbraccerà due secoli di grande musica nel suo impaginato, a partire da Wolfgang Amadeus Mozart (Sonata «Parigina» K. 330), per poi proseguire con Johannes Brahms («Klavierstücke» op. 118 nn. 1, 2, 3), Fryderyk Chopin (Polacca-Fantasia op. 61), Sergej Rachmaninov (Preludio op. 23 n. 4, Elegia op. 3), Alban Berg (Sonata op. 1). Infotel: 0883.500.044, costo biglietto 10 euro.
Il concerto è organizzato in collaborazione con il Rotary Club di Trani A. R., presieduto da Pasquale Vilella. L’evento rientra negli obiettivi della Academy Ciccolini (presieduta da Elisabetta Papagni, con la direzione artistica di Alfonso Soldano) per la divulgazione della musica classica, nell’ottica della valorizzazione dei talenti dell’Accademia, anche ospitando a Trani musicisti prestigiosi. Per il Rotary Club di Trani, inoltre, il sostegno all’iniziativa si inserisce in un percorso avviato verso un futuro gemellaggio con il Rotary Club di Grosseto.
La K. 330 di Mozart è la decima tra le Sonate pianistiche di Mozart, oltre ad essere la prima ad essere scritta dal compositore dopo l’abbandono del servizio alla corte salisburghese e il trasferimento a Vienna. A partire dal 1781, infatti, Mozart tenta la fortuna come libero professionista nella capitale dell’impero, e proprio grazie al pianoforte, costruisce gran parte del proprio successo nella metropoli. L’estrema brillantezza e giocosità della scrittura di Mozart fa da contraltare alla composizione intimista del Brahms dell’op. 118: i primi tre brani sono due Intermezzi e una Ballata. L’Intermezzo in la minore (“Allegro non assai, ma molto appassionato”) presenta una complessa e affascinante melodia accordale. Il secondo Intermezzo offre invece una delicata linea narrativa di squisita dolcezza. La Ballata in sol minore apre con un tema eroico, dal sapore solenne ed epico; contrastato poi dal secondo tema, più sentimentale. Quanto a Chopin, la Polonaise-Fantasie appartiene all’ultimo periodo della sua creatività, costituendo uno degli esiti più ambiziosi di quel pianismo dalla forma “aperta”, proiettata verso esperienze artistiche del futuro. Il Preludio op. 23 n. 4 di Rachmaninov si collega idealmente a Chopin: è un “Andante cantabile” con una splendida melodia, atmosferica e romantica; lo stesso può dirsi, con un colore più scuro e malinconico, dell’Elegia op. 3. La conclusione del recital è affidata alla Sonata op. 1 di Berg: composta tra il 1907 e il 1908, nacque durante il periodo di apprendistato alla scuola di Schönberg; ricca di simbolismo tardoromantico, ma anche di una logica interna ancora abbastanza legata alla tonalità, seppur con uno sguardo decisamente aperto verso il futuro.