Un’anteprima speciale del Bari International Gender Film Festival, che si svolgerà nel capoluogo pugliese dal 24 al 30 settembre 2018. È quella che animerà, lunedì 10 settembre alle 21, la serata dell’Anche Cinema a Bari (Corso Italia 112), con due ospiti internazionali: la regista Giada Colagrande e uno degli attori americani più iconici degli ultimi trent’anni, Willem Dafoe. I due, convolati a nozze nel 2005 in Puglia, a Otranto (e appena visti sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia, dove Dafoe è in concorso con il suo ruolo da protagonista in «At Eternity’s Gate» di Julian Schnabel), saranno ospiti del festival cinematografico barese – promosso e organizzato dallaCooperativa Sociale Al.i.c.e. -, tra i più autorevoli in Italia a proporre una riflessione ed una sensibilizzazione sulle tematiche del genere, dell’identità e dell’orientamento sessuale, intesi come processi e possibilità in divenire.
Colagrande e Dafoe interverranno in sala, insieme a Cosimo Santoro (distributore The Open Reel), per salutare il pubblico e prender parte al talk successivo alla visione di «Padre» (2016), l’ultimo lavoro dietro la macchina da presa della regista abruzzese. Il film, che ha un cast eccezionale (oltre a Dafoe e alla stessa Colagrande, anche due star internazionali come Marina Abramović e Franco Battiato) è la storia di una giovane donna che ha appena perso suo padre e cerca di elaborare il lutto; lui, grande compositore, dall’aldilà cerca di rimanere in contatto con lei attraverso la musica.
Un film, il suo sesto lungometraggio, in cui Colagrande, tra le artiste contemporanee internazionali più sensibili, innovatrici e colte della sua generazione, torna alle origini, mescolando le arti che ama – dalla videoarte alla musica – e raccontandosi.
«L’idea di realizzare un film che riguardasse la mia esperienza a seguito della morte di mio padre, il compositore Giulio Fontana – spiega Colagrande –, si è insinuata nella mia vita in modo graduale, perché ho iniziato ad avere questo tipo di visioni. Quasi sempre solo immagini, solo a volte scene intere, ma mentirei se dicessi che mi sono seduta a scrivere una sceneggiatura. Il film l’ho realizzato come durante un sogno. In realtà l’unico elemento autobiografico della pellicola è che durante la realizzazione stavo attraversando il senso della perdita di mio padre ed ero immersa nel sentimento di rimpianto».
È lo stesso padre, che sente ancora vicino a lei, a chiederle di procedere ad una elaborazione del lutto che percorra strade diverse, che lasci impronte non necessariamente lineari e razionali, in quel deserto emotivo che sembra essere diventata l’esistenza. Il film risulta, così, un denso affondo sulla perdita, l’iniziazione, l’archetipo; una ricerca, in cui l’assenza è presenza.
Tutte le informazioni e l’acquisto dei biglietti sul sito www.anchecinema.com (botteghino dalle 10 alle 12,30) e sulla pagina Facebook ufficiale Bari International Gender Film Festival. infotel: 328.254.96.69.