E sono ventidue. Il Beat Onto Jazz Festival raggiunge la ragguardevole quota di ventidue primavere (sarebbero state ventitré se non ci fosse stata la pandemia), sempre con l’attenta e arguta direzione artistica dell’Avv. Emanuele Dimundo che presiede e coordina l’Associazione InJazz, ente organizzatore del festival.
L’evento è come di consueto realizzato con il cofinanziamento del Comune di Bitonto e del Consiglio Regionale della Puglia e il sostegno di sponsor privati, tra cui i main sponsor Ellegidue, Conserva Trasporti e Copec Costruzioni, nonché la partecipazione finanziaria del Consiglio Regionale della Puglia (Det. Dir. n 226 del 14/06/2023).
Il festival si avvale del supporto promozionale di Bitonto Primo Piano, Comma 3, Da Bitonto, BitontoTV, Bitontolive, Bitonto Viva, Radio 00;
Dal 2001 ad oggi il festival bitontino ha ospitato numerosi importanti musicisti del panorama jazzistico internazionale, come Javier Girotto, Paolo Fresu, Francesco Bearzatti, John Abercrombie, Marc Johnsonn, Jerry Bergonzi, Joey Calderazzo, Roberto Gatto, Pietro Condorelli, Irio De Paula, Bob Mintzer, Mario Stantchev, Jimmy Owens, Fabrizio Bosso, Bobby Watson, Ray Mantilla, Nicola Stilo, Mike Stern, Bob Franceschini, Doctor 3, Andy Gravish, Aldo Romano, Flavio Boltro, Tiziana Foschi e Cinzia Villari, Renato Sellani, Sandy Muller, Hadrien Feraud, Awa Ly, Furio Di Castri, Stochelo Rosenberg, Salvatore Russo, Luigi Campoccia, Salvatore Buonafede, Antonio Ciacca, Danilo Rea, P-Funking Band, Steve Kirby, Greg Hutchinson, Andromeda Turre, Eddie Gomez, Joe La Barbera, Gegè Telesforo, David Kikoski, Seamus Blake, Bireli Lagréne, Jano Quartet, Luca Aquino, Michel Pastre, Benny Golson, Vito Di Modugno, Fabio Morgera, Giuseppe Bassi, Paul Wertico, Enrico Pieranunzi, Rosario Giuliani, Martin Taylor, Magnus Oström, John Parricelli, Eric Marienthal, Dominique Di Piazza, Sarah MckKenzie, Lars Danielsson, Leszek Mozdzer, Rossana Casale, Peter Erskine, Diane Schuur, Marque Lowenthal, Filippo Cosentino, Carmen Souza, Yellowjackets, Pedrito Martinez, Daniela Spalletta, Fabio Zeppetella, Stan Sulzman, Vincent Peirani, Joyce Elaine Yuille, Kurt Rosenwinkel, Rita Marcotulli, Luciano Biondini, Horacio El negro Hernandez, John Helliwell, Tullio De Piscopo, Dado Moroni, John Patitucci, Gregory Privat, solo per citarne alcuni.
Tutti i concerti si terranno, come di consueto, in piazza Cattedrale e l’ingresso è gratuito.
Si parte, quindi, martedì 1 agosto con un affiatato quartetto nato da un’idea dell’eclettico fisarmonicista spoletino Luciano Biondini. Dialogo, improvvisazione, energia, meccanismo perpetuo di tensione e distensione, di ordine e disordine, di sorpresa e di attesa. Ecco, in sintesi, il flusso sonoro di questo quartetto ordito da Luciano Biondini dal quale emerge il profondo amore per la melodia italiana e i suoni del Mediterraneo. Quattro eccellenze, anche in ambito compositivo, che si incrociano per appassionare e proiettare il pubblico in un viaggio tra note e luoghi. Con Biondini ci saranno il bassista pugliese Pierluigi Balducci, Bebo Ferra alle chitarre e Israel Varela alla batteria e al canto.
Il secondo set sarà appannaggio dell’appassionante Duni Jazz Choir diretto da Mario Rosini.
Il Duni Jazz Choir è una formazione musicale italiana fondata da Mario Rosini nel 2015 e composta da musicisti e cantanti professionisti provenienti dalle fucine del conservatorio “E. R. Duni” di Matera, Italia. Il coro esegue a nove voci un repertorio di musica jazz e pop cantata in diversi stili. Il Maestro di cerimonie, come detto, sarà Mario Rosini, cantante, pianista e compositore particolarmente attento a ogni sfumatura, il cui repertorio si muove – con pari successo – dal jazz al soul, passando per la canzone d’autore. Sul palco, con Rosini al pianoforte e una ricca sezione ritmica ci saranno: Sara Rotunno, Chiara Ceo, Grazia Lombardi (soprani), Desirè Colangelo, Annamaria Carrieri, Badrya Razem (contralti), Emanuele Schiavone, Vito Giammarelli (tenori).
Mercoledì 2 agosto l’overture è affidata all’inedito trio formato dalla pianista nipponica, ma residente a New York, Eri Yamamoto, dal giovane flautista e compositore pugliese Aldo Di Caterino e dal poliedrico fisarmonicista Vince Abbracciante. Il pianismo di Eri Yamamoto è la perfetta fusione tra le sonorità newyorkesi e la tradizione culturale pianistica nipponica. Aldo Di Caterino è una rising star del firmamento jazzistico italiano, capace di declinare perfettamente sia il vocabolario della tradizione jazzistica, che quello contemporaneo e con una particolare attenzione ai colori della Bossa Nova. Vince Abbracciante è un’altra perla del panorama regionale pugliese; di cui va ricordato che nel 2021 si è aggiudicato l’Orpheus Award, premio della critica per il disco “Terranima” e che, con il suo trio, ha vinto il Bucharest International Jazz Competition 2018.
Eri Yamamoto ha collaborato e inciso con William Parker, Paul McCandless, Daniel Carter, Hamid Drake, Adam Nussbaum, Yves Leveille ed è presente in diverse registrazioni di William Parker.
Si annuncia travolgente il secondo set che vedrà in campo un quartetto che approda per la prima volta in Puglia, quello del pianista e compositore milanese Lorenzo De Finti, che presenterà in esclusiva per il Beat Onto JF il suo ultimo lavoro discografico Mysterium Lunae (edito per la Losen Records). Le composizioni di Lorenzo De Finti hanno una marcata matrice europea: il suo sound è vigoroso, ma mai esclusivamente muscolare. Definito da “Jazzwise” come “l’anello mancante tra Bill Evans ed Esbjorn Svensson, Lorenzo De Finti Quartet è un vero e proprio viaggio nel mondo affascinante e dinamico del jazz, in cui ogni nota emana creatività e passione. E il risultato è la prova corale di un quartetto che terrà l’ascoltatore inchiodato alla sedia.
Al fianco di De Finti troviamo Alberto Mandarini alla tromba, Stefano Dall’Ora al contrabbasso e Marco Castiglioni alla batteria.
Giovedì 3 agosto il primo set sarà appannaggio del trio del chitarrista genovese Alessio Menconi con il tributo al grande Wes Montgomery in occasione del centenario della nascita. Alessio Menconi, già al fianco di Jimmy Cobb, Paolo Conte e Billy Cobham, sarà coadiuvato da una ritmica prestigiosa formata dall’organista Alberto Gurrisi (Seamus Blake, Fabrizio Bosso, Carla Bley, Enrico Rava) e dal drumming impeccabile di Alessandro Minetto (Benny Golson, Lee Konitz, George Garzone, Rachel Gould). Il trio eseguirà composizioni di Montgomery arrangiati in maniera personale, ma senza perdere mai di vista il sound originale del Maestro.
Il secondo set vedrà in scena un’altra première: quella del quintetto di Emilio Soana, che proprio quest’anno festeggia il suo ottantesimo genetliaco. L’ensemble porterà in scena il tributo a Charlie Parker con una voce attoriale d’eccezione, quella di Cochi Ponzoni. Cochi Ponzoni è attore amatissimo dal pubblico italiano, fin da quando, alla fine degli anni 70, esordì sul piccolo schermo con l’inseparabile Renato Pozzetto dando vita a shows che hanno influenzato tutta la storia della comicità italiana. Con lui sul palco un sestetto di straordinari jazzisti italiani guidati dal trombettista Emilio Soana, che nel corso della sua lunga carriera ha suonato con i più grandi nomi del jazz e del pop internazionale: da Mina a Natalie Cole, da Ray Charles a Stevie Wonder. Completano il gruppo il sassofonista Gabriele Comeglio interprete musicale della figura di Parker affiancato dal noto e poliedrico pianista Claudio Angeleri. La sezione ritmica è composta da Federico Monti alla batteria e Marco Esposito al basso.
Venerdì 4 agosto cala il sipario sull’edizione numero ventidue del Beat Onto Jazz Festival. Una giornata che vedrà in scena la formazione più leggendaria del jazz, quella del piano trio con due differenti modi di leggere il jazz.
Il primo set vede in campo il trio del virtuoso del pianoforte britannico Andrew McCormack, che si muove tra la creatività assoluta di Keith Jarrett e il pianismo contemporaneo di Brad Mehldau. McCormack è stato, fin dal 2007, un elemento essenziale della Kyle Eastwood Band, mentre sia Joe Downard che Joel Barford sono tra i musicisti più richiesti sulla scena jazz londinese e internazionale. A Bitonto presenteranno il loro ultimo album Terra Firma pubblicato nel 2022: una serie avvincente di brani originali ed interpretazioni del repertorio standard esistente.
Il secondo set avrà come protagonista le inflessioni cubane con il trio del pianista de L’Avana Alfredo Rodriguez. Rodriguez all’età di 25 anni si trasferisce da Cuba a NYC per suonare con Quincy Jones, suo primo ammiratore. Tra le sue altre illustri collaborazioni troviamo Chick Corea, Herbie Hancock e Richard Bona. Rodriguez rappresenta oggi il nuovo jazz latino, tra contaminazioni americane e tradizioni cubane. Nominato ai Grammy Awards, Rodriguez riflette i talenti dei leggendari pianisti jazz Keith Jarrett, Thelonious Monk e Art Tatum. Formatosi nei rigorosi conservatori classici dell’Avana, la sua arte pianistica è influenzata tanto da Bach e Stravinsky quanto dalle sue radici cubane e jazz. Con il pianista sul palco bitontino ci saranno Munir Hossn, impegnato sia al basso che alla chitarra e Michael Olivera alla batteria.
Tutti i concerti saranno introdotti da Alceste Ayroldi, saggista, docente e critico musicale (Musica Jazz, editor manager Jazzitalia, editor Musica Jazz web).
Tutti gli eventi sono gratuiti.
Info: www.beatontojazz.com; www.facebook.com/beatontojazz.